Negli anni venti, Milano era una città d’acqua: i Navigli, il Lambro e il Ticino tracciavano le direttrici della vita pubblica, definivano i luoghi di aggregazione e i percorsi. Ed è in questa Milano che nel 1928 fu realizzato questo edificio per l’allora Società Elettrica Generale dell’Adamello. Il palazzo è caratterizzato da una geometria rigorosa che alleggerisce una composizione basata sulle regole classiche. Un timpano chiude la finestra del piano nobile che affaccia su balcone sorretto da colonne mentre quattro figure in facciata contribuiscono alla narrazione compositiva tipica del primo Novecento.
Rilevato nel 2018 da Ersel Spa, oggi tra i maggiori gruppi bancari privati in Italia specializzati nel wealth management, l’edificio è stato oggetto di una totale riqualificazione curata dall’architetto Alfonso Femia che ha elaborato il progetto, conducendo una ricerca filologica, approfondendo la genesi dell’edificio e le sue trasformazioni nel corso dei decenni.
Il nuovo concept è rispettoso dell’esistente, senza rinunciare a un’attualizzazione funzionale, calibrata sulle esigenze espresse dalla committenza e sulla valorizzazione degli elementi compositivi originali, come la pietra che riveste il basamento dell’edificio disegnando un paesaggio ad altezza sguardo, tipicamente milanese per cromia e percezione tattile.
Il progetto ha coinvolto l’intero edificio: quattro piani fuori terra e quello interrato, una nuova copertura per rendere agibile anche l’ultimo piano, l’innesto di un’area a verde nel cortile interno, e la creazione di una hall dalle generose dimensioni. Un attento intervento di restauro è stato effettuato sulla facciata di via Caradosso e sulle porzioni originali. Il fronte verso la corte è stato invece aggiornato e le facciate ridefinite con una superfetazione in quota copertura e addizioni per gli elementi di collegamento verticale, creando così un ponte progettuale tra gli anni Venti del Novecento e gli anni Venti del Duemila, senza soluzione di continuità.
Ed è proprio per la riqualificazione di questo spazio interno e per la superfetazione dell’ultimo piano che Gonzato Group è stato scelto per realizzare un progetto altamente personalizzato che risponde perfettamente alle esigenze funzionali e alle scelte progettuali dell’architetto. Ora il piano sottotetto è impreziosito da una struttura integrata in acciaio con profili in alluminio, agganciata al piano di gronda, che scherma le ampie vetrate e funge da brise-soleil, proteggendo discretamente ma efficacemente dal soleggiamento gli spazi interni e rendendo maggiormente fruibili le terrazze. La corte – giardino accoglie inoltre altre addizioni che testimoniano la cinquantennale maestria nella lavorazione del metallo dell’azienda di Malo. I parapetti delle scale di accesso e la maestosa cupola che protegge l’ingresso principale, realizzati in acciaio, completano formalmente l’imponente copertura in alluminio dell’ascensore esterno. Tutte le installazioni sono state realizzate con finitura Rose Brass.
Questa realizzazione conferma la vocazione di Gonzato Group ad essere il partner ideale per i progetti contract offrendo soluzioni strutturali e progettuali in grado di rispondere a qualsiasi esigenza architettonica e stilistica.